Dal 30 giugno Pos obbligatorio negli studi
Dal 30 giugno decorre l’obbligo di utilizzo del Pos per i liberi professionisti.
Dal 30 giugno decorre l’obbligo di utilizzo del Pos per i liberi professionisti.
Dal 30 giugno decorre l’obbligo di utilizzo del Pos per i liberi professionisti. Rispetto a quanto inizialmente stabilito ai sensi dell’art. 2 del decreto del ministero dello Sviluppo economico del 24 gennaio 2014 (Decreto Mise), l’obbligo, per effetto della Legge di Conversione (L. 27 febbraio 2014 n. 15) del decreto Milleproroghe (D.L. 30 dicembre 2013 n. 150), si applica ai pagamenti di somme superiori a 30 euro, indipendentemente dal reddito dichiarato nell’anno precedente. Tuttavia, nel caso in cui il professionista non fosse dotato dell’apparecchiatura per il pagamento elettronico, non si incorrerebbe in sanzioni ma nella fattispecie giuridica di “mora del creditore”, ex art. 1206 cod. civ., che non libera il debitore dall’obbligazione.
Si precisa inoltre che l’art. 49 del D.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, vietando l’uso di denaro contante per transazioni pari o superiori a mille euro, non impedisce che il cliente possa scegliere di pagare in contanti fino all’importo massimo di 999 euro, oppure tramite Bancomat o carte di credito, in quanto l’utilizzo dell’apparecchiatura per il pagamento elettronico non è sostitutivo del contante.
Per evitare contestazioni nei confronti di quei professionisti che non accettano pagamenti con carte di debito, appare opportuno che in ogni contratto scritto vengano specificate le modalità di accettazione di pagamento, dichiarando, ad esempio, che “il pagamento dei compensi professionali sarà effettuato a mezzo di bonifico elettronico (STP), addebito diretto, bonifico bancario o assegno”. Si segnala infine che l’art. 3 del decreto del ministero dello Sviluppo economico del 24 gennaio 2014 (Decreto Mise), in vigore dal 28 marzo, stabilisce che: “con successivo decreto, da emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, possono essere individuate nuove soglie e nuovi limiti minimi di fatturato”. Pertanto la materia è tutt’ora all’attenzione del Consiglio nazionale e della Rete Professioni Tecniche, e sono in corso specifiche iniziative, sia a livello parlamentare sia giudiziario, al fine di eliminare l’obbligo per le professioni tecniche, atteso che le relative prestazioni sono comunque tracciabili e già assoggettate ad altre forme di controllo.