I tre Ordini professionali, che hanno il compito di realizzare la ricostruzione nella provincia di Macerata, territorio che da solo vale il 52% dei danni dell’intero cratere, si ritrovano, ad un anno dal sisma, a fare il punto.
Nell’ottica di chi ha il polso della situazione, pur senza preconcetti e con spirito costruttivo, appare inevitabile un’analisi delle criticità. L’impianto normativo tra Leggi ed Ordinanze affida un ruolo centrale ai professionisti che, di fatto, sono il motore della ricostruzione che – va ricordato – si conclude, in ogni intervento, con la dichiarazione di ritrovata agibilità dell’immobile. È questo l’aspetto fondamentale della ricostruzione, in relazione al quale gli Ingegneri, gli Architetti ed i Geometri rivendicano competenze ed autonomia tecnica di giudizio. Al di là dei vincoli burocratici inseriti nelle norme che non facilitano di certo l’attività professionale, anche le “logiche” legate a legalità, trasparenza e garanzia, che assolutamente condividiamo nello spirito, così come attualmente impostate, rallentano fortemente l’operatività e la velocità di intervento. L’incertezza della determinazione del contributo e soprattutto quando esso può essere revocato costituiscono le principali tensioni nel rapporto tra tecnico e committente a tal punto da non avere al momento quotazione come rischio specifico in nessuna polizza assicurativa di “rischi professionali”. Nella gestione del sisma fino ad ora la struttura commissariale ha, purtroppo, considerato i professionisti mera “manovalanza tecnica”, limitando la possibilità di partecipare ad una migliore definizione delle varie disposizioni normative. Questo non solo nelle scelte strategiche, ma disattendendo ogni tentativo di feedback, di contraddittorio critico e preventivo con chi redige le Ordinanze ed inoltre con gli Uffici Speciali della Ricostruzione per la loro applicazione. A distanza di un anno avvertiamo più che mai necessaria una ricostruzione sociale, identitaria ed economica del territorio che dia anima agli interventi sui singoli edifici. Diversamente, questi ultimi rimarranno testimonianza senza vita di capacità tecniche di intervento, senza un futuro. Piena disponibilità, quindi, ad affiancare la struttura commissariale, qualsiasi sia il futuro assetto. Siamo pronti ad offrire la capacità professionale di sintetizzare una visione globale delle problematiche legate alla ricostruzione che non può limitarsi a scelte tecnicistiche spesso anche in contrasto con la storia dei nostri insediamenti. Il ruolo dei tecnici del territorio non può essere disconosciuto. Non può esserlo in virtù della profonda conoscenza del territorio. Memoria di decenni di attività edilizia professionale, i tecnici sono stati protagonisti dell’esperienza del sisma del 1997 e, rispetto ai quattro grandi terremoti registrati nel 2016 che non hanno causato vittime, hanno valutato criticamente i danni al patrimonio immobiliare grazie all’amplissima partecipazione nella fase di emergenza, tutt’ora in corso, con le rilevazioni FAST e AeDES. Tutta questa esperienza e conoscenza non possono essere più ignorate! Ci attendiamo, pertanto, dal Commissario uscente Errani una modifica delle Ordinanze emesse secondo le indicazioni fornite dalla Rete delle Professioni Tecniche alla quale gli Ordini del cratere hanno collaborato attivamente e che costituiscono, per il momento, un primo passo rivolto esclusivamente all’edilizia privata. Dalla futura Governance, invece, ci aspettiamo l’ascolto sugli altri argomenti che vanno dalla pianificazione in emergenza ai beni culturali, dagli appalti ai concorsi in emergenza, alle competenze professionali, al ruolo delle Università.
ÈTV MARCHE – Ricostruzione: gli ordini professionali della provincia di Macerata fanno il punto della situazione
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7GOLD MARCHE – Ricostruzione post sisma provincia di Macerata